di Francesco Niccolini
con Angie Cabrera e Rita Scognamiglio
musiche originali Giuseppe Morgante
voce registrata Alberto Santucci
immagine della locandina Violinoviola
costumi e scenografia Scenotecnica ‘Ivan Medici’
grazie a Vittoriano Ciaccia per averci parlato delle api
regia Antonio Silvagni
Le api sono un popolo meraviglioso, se lo conosci un po’ resti a bocca aperta: la complessità, la ricchezza, le regole, i compiti, le danze, la stagione degli amori, e soprattutto l’infinita quantità di doni.
Non solo miele, polline e propoli: senza il lavoro quotidiano delle api che scambiano i pollini dei fiori, non avremmo meloni, ciliegie, albicocche, zucchine, pere, mele e molto altro.
Le api sono un bene preziosissimo sul pianeta, ma l’inquinamento ha un effetto devastante: perdono l’olfatto e soprattutto la memoria, non riescono a ritrovare la strada di casa, si perdono e muoiono.
Anche il vecchio Giacomo ha perso la memoria. È un vecchio apicultore. Di più: un allevatore di api regine. Ora che è molto anziano è diventata apicultrice sua figlia Anna. Vivono tutti insieme: padre, figlia e mamma Ada, e le due litigano sempre, pure nei sogni. Fino a quando un bambino cambia la vita a tutti… L’allevatore di regine è uno spettacolo che racconta di api, faggete, Alzheimer ma soprattutto di meraviglia e storie d’amore: quella di un’ape verso il suo fiore, di una donna verso un albero, e di un vecchio uomo che sta per andarsene per tutto ciò che di prezioso ha intorno. Senza mai perdere il sorriso.